Vertenza Qè, lavoratori senza sostegno al reddito e senza NASPI. Chiesta la copertura al presidente Musumeci

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La Commissione Bilancio della Camera ha affossato l’emendamento sulla proroga al 2018 della mobilità. La misura avrebbe dato respiro a centinaia di lavoratori del call center Qè di Paternò che dal 6 dicembre non dispongono più di alcuna forma di sostegno al reddito.
Il segretario generale della Cgil Catania, Giacomo Rota, il responsabile del Dipartimento mercato del lavoro
Massimo Malerba e il segretario generale della Slc-Cgil Catania, Gianluca Patanè, in una nota congiunta giudicano “gravissima” la decisione della Commissione che riguarda anche migliaia di lavoratori delle 162 aziende con un tavolo di crisi aperto al ministero dello Sviluppo Economico.

E per questo chiedono che ai lavoratori Qè “venga garantita una copertura in vista di una loro probabile ricollocazione nella nuova realtà imprenditoriale Netith. Lo chiediamo innanzitutto al presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci, che ha manifestato grande disponibilità a farsi carico del problema. chiediamo altresì al Mise di accelerare l’iter di apertura del tavolo di crisi affinché si possa al più presto riportare le commesse e i volumi di lavoro, in particolare quelli dei committenti pubblici, Enel e Inps, nel territorio di Paternò”.
I disoccupati della Qè, in particolare, sono rimasti senza la Naspi (Nuova assicurazione sociale per l’impiego), che avrebbe garantito loro due anni di copertura, “ma ciò non è stato possibile a causa di operazioni manageriali spregiudicate, e al limite della truffa, messe in atto da manager che oggi si trovano o sotto processo o agli arresti domiciliari – continuano Rota, Malerba e Patanè- Da un anno questi lavoratori si battono per avere giustizia fino ad occupare pacificamente, per ben due settimane il comune di Paternò.
Per questo riteniamo che la scelta della commissione Bilancio, sia in piena continuità con le devastanti politiche del lavoro di questi ultimi anni. L’abolizione degli ammortizzatori sociali, infatti, è stata disposta con il Jobs Act voluto dal governo Renzi. Condividiamo le preoccupazioni espresse dalle rappresentanze sindacali aziendali che avevano proposto il “correttivo” al presidente della commissione lavoro, Cesare Damiano, e che aveva ottenuto l’ok della stessa commissione”. Cgil e Slc, inoltre, esprimono “soddisfazione per la convocazione appena arrivata dal Ministero dello Sviluppo Economico, per giorno 11 gennaio, confidando che attraverso la riapertura del tavolo di crisi si possa al più presto riportare le commesse e i volumi di lavoro, in particolare quelli dei committenti pubblici, Enel e Inps, nel territorio di Paternò”.

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Iene Sicule

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