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Vertenza Via Gallo, si riparte da zero. La Prefettura convocherà la dirigenza del Policlinico per fare luce sui termini del contratto.
Pubblicato il 04 Luglio 2022
La Prefettura convocherà nuovamente la dirigenza del Policlinico per far luce sui termini del contratto proposto alle famiglie di via Gallo. La proposta dell’azienda sanitaria è infatti considerata dal Sunia, il sindacato degli inquilini, “esosa e irricevibile”.
Ricomincia da zero la vertenza dei residenti che da decenni abitano gli alloggi abbandonati dal Policlinico e che adesso chiedono una regolarizzazione concordata.
Oggi una delegazione di abitanti accompagnata dal Sunia Sicilia e dal Sunia Catania, è stata ricevuta dalla vice prefetta Laura Pergolizzi e dal capo di gabinetto Antonio Gullì.
“Possiamo contare sulla disponibilità della Prefettura e questo ci conforta moltissimo. – spiegano le segretarie di Sunia Sicilia e Sunia Catania, Giusi Milazzo e Agata Palazzolo- Abbiamo consegnato una lettera ufficiale dove abbiamo spiegato le ragioni della nostra delusione e il nostro disappunto nel constatare i comportamenti scorretti dell’ Azienda”.
Nella lettera consegnata alla Prefettura, il Sunia spiega: “Nonostante da una precedente nota sembrasse emergere la volontà di chiudere positivamente la vertenza, per la cui definizione era stato anche chiesto agli occupanti di far effettuare un sopralluogo a tecnici incaricati dall’Azienda per constatare lo stato degli appartamenti occupati, la nuova nota pone fine a qualsiasi speranza di una chiusura positiva.
Sembra che il Policlinico di Catania abbia in maniera del tutto arrogante, ignorando qualsiasi principio di etica e correttezza ma anche non considerando le indicazioni emerse dal tavolo prefettizio nella riunione del gennaio scorso, voluto giocare al gatto e al topo dimostrando, purtroppo, come la volontà iniziale di sfrattare le famiglie nonostante le stesse rappresentate dal nostro Sindacato abbiano avanzato proposte sicuramente accettabili e abbiano attuato comportamenti corretti , sia rimasta immutata”.
Si legge ancora: “Considerato poi che l’Azienda era a conoscenza della situazione socio economica delle famiglie; considerato che nella proposta di transazione avevamo sottolineato come, anche su sua richiesta, fosse determinante che l’importo delle rate e del carico mensile fosse sostenibile alla luce delle condizioni delle famiglie interessate che avevano per questo anche prodotto il proprio ISEE, appare evidente l’enorme scorrettezza operata e il grande disprezzo che l’Azienda Policlinico dimostra per le stesse famiglie, per le Organizzazioni sindacali e per tutti coloro che hanno sostenuto la vertenza e che hanno sostenuto la loro richiesta di regolarizzazione del rapporto abitativo”
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