“Una borgatara di periferia”: questa è soltanto una delle espressioni che Vittorio Feltri utilizza oggi su “Libero” per descrivere -a modo suo- una giovane donna del Corviale, Ninetta Burina, che sta riscuotendo sempre maggiori consensi nel suo quartiere e nelle zone più neglette di Roma.
Il direttore di “Libero” -con terminologie tipiche del veterofascismo, ovvero il riferimento alla vita privata delle persone, la loro estrazione sociale, il loro percorso occupazionale, l’origine familiare, e persino i rapporti con il compagno- ha realizzato un attacco di chiaro stampo fascista ad una figura che la sinistra italiana propone come vero cambiamento, ovvero partendo dalle periferie e non dai Parioli, dove, com’è noto, i fascisti hanno la maggioranza dei voti. Il tutto, guarda caso, a pochi giorni da una tornata elettorale: tipico stile fascista.
Ecco alcune delle espressioni utilizzate da Feltri: “borgatara”, “ha il compagno di destra”, “ha appena la licenzia media”, “ha fatto la cameriera”, “ha cantato ‘non voglio morire sentendo Jovanotti’ “, “usa la figlia mostrandola a tutti nei comizi”, “ha detto che il precariato a vita distrugge la vita delle persone”(tipica espressione della cultura di destra), “è contro la Legge Fornero”, e tante altre espressioni di attacco alla persona di Ninetta.
Immediata si annuncia la reazione del mondo progressista e democratico: l’ “Espresso” pare che farà una copertina la prossima settimana con un titolo eloquente: “Siamo tutti Ninetta Burina. Il fascismo non passerà”. “Repubblica”-secondo indiscrezioni- darà voce ad un sociologo, ad una antropologa e a Michele Serra per un dibattito su: “la becera cultura di destra va fermata. Chiamiamo Francesco Merlo”.
Le organizzazioni femministe “Se non ora almeno il sabato sera”, “Mee too Feltri no” unite agi “Avvocati per la pagnotta contro il fascismo” hanno annunciato iniziative sotto la sede di “Libero” per “impedire che Feltri continui ad usare gli stereotipi della becera cultura di destra contro le donne”.
Da Catania, dal suo studio, Saro D’Agata si è messo in contatto con tutto il mondo progressista catanese, che presto organizzerà una manifestazione sotto l’Università di Catania, in collaborazione con gli organismi dell’Ateneo e i suoi migliori docenti per “dire basta al sessismo, al familismo, alle raccomdazioni, al fascismo e all’uso distorto del grammofono”.
Da ultimo, è arrivata notizia che gli organismi della categoria giornalistica prenderanno severi provvedimenti contro Feltri. Li avrebbe sollecitati il comitato di redazione di “Repubblica” indignato, come la “penna del nuovo stilnovo” Francesco Merlo, della “deriva autoritaria e fascista di Feltri e di chi lo legge”.
Vi aggiorneremo delle prossime iniziative.
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