di iena marco pitrella
Via dall’Udc, Alessandro Porto, tutto contento, alla Lega è approdato. E mica come uno qualunque, Porto: subito coordinatore provinciale è stato nominato.
Sì, lui, Alessandro Porto: il bello delle donne, bello e impossibile, bello e dannato.
Ed è talmente bello, Porto, che solo a guardarlo la “Sindrome di Stendhal” m’ha fatto venire: tremo, ho capogiri, vertigini, persino allucinazioni. È un opera d’arte Alessandro Porto, o meglio uno che ha fatto della sua vita (politica) un opera d’arte: Oscar Wilde, per restare in tema, ne andrebbe fiero.
Ed è talmente bello, va ripetuto, che un desiderio (e tanta invidia) m’ha suscitato: vorrei essere come Alessandro Porto, essere bello come lui.
Vorrei essere bello come Alessandro Porto … attualmente assessore al comune di Catania con il centrodestra, mentre la volta passata si schierò con il centrosinistra, eletto al consiglio comunale nella lista “Con Bianco per Catania”.
Vorrei essere bello come Alessandro Porto … all’epoca di Raffaele Stancanelli, un’altra epoca quella, stava con l’Mpa di Raffaele Lombardo.
Vorrei essere bello come Alessandro Porto … però, fu alle ultime regionali, quelle del 2017, che toccò l’apice, tanto che per un momento non lo sapeva manco lui, Alessandro, con chi candidarsi: prima stampò i manifesti, i 6 x 3, i 3 x 6, in fila per 6 col resto di 2, con su scritto “Fabrizio Micari presidente”; un attimo dopo con Forza Italia s’andò a candidare, a sostegno di Nello Musumeci: “è una scelta sofferta ma necessaria ebbe a dire”.
Fummo tutti così commossi che Marco Benanti si asciugò le lacrime con un lenzuolo.
Vorrei essere bello come Alessandro Porto … all’indomani delle regionali, un giro nel “Gruppo misto” non poteva mancare: “la decisione è stata presa per rispetto degli elettori e dei cittadini”, ebbe ancora a dichiarare.
Anche lì la commozione di Marco Benanti raggiunse dieci piani di morbidezza.
Vorrei essere bello come Alessandro Porto … peccato nel marzo del 2017, a qualche mese appunto dalle regionali, proprio su Enzo Bianco disse: “Serve un altro mandato, è figura forte”, salvo l’anno dopo, preferire, manco a dirlo, Salvo Pogliese.
Vorrei essere bello come Alessandro Porto … del resto, dicevamo, è il bello delle donne, bello e impossibile, bello e dannato. E il bello, tanto per tornare a Stendhal, è promessa di felicità, si sa.
Felicità, dunque. Felicità nel cambiare partito e felicità che hanno i partiti ad accoglierlo: “la sua scelta è motivo di soddisfazione e orgoglio”, le parole del segretario leghista Nino Minardo. Già, Minardo, uno che è passato dal “Popolo delle libertà”, al “Nuovo centrodestra” e ad “Alternativa popolare”; Forza Italia e, infine la Lega, ecco.
Alessandro Porto ci piace per questo: è bello, non ci resta che invidiarlo …
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