di Fernando M. AdoniaSecondo la leggenda, nelle ore che precedono il mattino, gli esseri della notte sono presi da una strana frenesia. Appunto perché manca poco alla fine di quello spazio di tempo concesso loro per portare a compimento la propria missione. Lo stesso è alla fine della campagna elettorale. Ormai restano meno di 24 ore per darsi da fare. I candidati sono presi dall’ansia. Vorrebbero trattenere in ogni modo le lancette dell’orologio. S’insegue anche l’ultimo voto. Ma il campo è stato già setacciato e molti restano come quel buon signore che dopo la pioggia va’ a funghi, ma sullo stesso lenzuolo dove gli altri hanno già raccolto il possibile. Ed è così, che già dalle prime ore della mattinata le mail sono zeppe di flier elettorali. I social sono sotto l’attacco di candidati e attivisti di vario genere. Anche i leader si espongono, fanno il possibile. Ed – entro la logica della competizione- è giusto che sia così. Sarebbe insensato il contrario.Da mezzanotte è scattato il “grande silenzio”: la notte bianca della coscienza civile. Il dubbio più grande è “voto o non voto?”. Si spera però che una vocina possa suggerire un “si” degno di autorevolezza. La partecipazione è un valore sacrosanto. Astenersi è sbagliato: ha diritto di parola solo chi sceglie. L’ignavia dell’astensione non dovrebbe avere diritto di cittadinanza in un consesso civile degno di questa parola: è la politica che fa l’Uomo e gli uomini le città. Ma lo si può leggere pure al contrario. Votate dunque, votate! Il vostro voto è sempre utile.Votate bene, votate con coscienza. Non sappiamo dirvi qual è il candidato migliore da votare. Non si fanno outing e non si fanno concessioni a nessuno (non li nominiamo neanche i candidati, sic!). Almeno su una cosa ci possiamo spendere: i candidati di questa tornata sono più interessanti rispetto alla tornata precedente. Nel 2008 Lombardo, a capo di una corazzata elettorale, aveva già vinto prima di iniziare ogni manovra elettorale ( ha perso politicamente dopo, ma questa è un’altra storia). La Finocchiaro, dal canto suo, si è sacrificata, consapevole dei pochi mezzi a disposizione. Gli altri poi, hanno fatto una mera e dignitosa testimonianza. Oggi la competizione è più pepata. I tre(due) candidati dei raggruppamenti maggiori sono dei veri cavalli di razza. Poi c’è l’antipolitica (parola insensata) anch’essa ben rappresentata. Certo, su ognuno di loro ci sarebbe qualcosa da ridire (continuità, discontinuità, connivenza, impreparazione) ma non lo faremo certo ora.Oggi è lecita solo una piccola profezia, anche se non ne abbiamo il carisma. E speriamo pure che sarà smentita strada facendo. Chiunque vincerà sarà “mutilato”: sarà costretto a cercare dentro l’Ars i voti per mandare avanti la propria azione di governo. Saremo costretti a subire un quadro ancor più arlecchinesco rispetto a quello vissuto nell’ultima legislatura. Seconda previsione: chiunque governerà sarà costretto a tagli impopolarissimi. E lì verranno al pettine tutti i nodi delle precedenti gestioni. La situazione è drammatica. Tanto da dover dire un gruppo alla gola che se il prossimo Presidente non metterà in opera politiche da “lacrime e sangue” vuol dire che non starà facendo il proprio dovere. Ci auguriamo di sbagliare. Su tutto.
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