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Voto in Sicilia. Raffaele Lombardo:”Il Mpa ha portato voti a Crocetta? Una minchiata col botto!”
Pubblicato il 01 Novembre 2012
di iena politicaDall’inizio della campagna elettorale non s’è fatto altro che parlare di un possibile inciucio tra Rosario Crocetta e Raffaele Lombardo (nella foto nella segreteria del Mpa di via Pola a Catania con alle spalle i disegnini che realizza tra una conversazione e l’altra) con l’accusa a quest’ultimo di avrer dirottato voti che sarebbero dovuto finire a Gianfranco Miccichè verso l’ex sindaco di Gela. Adesso a replicare a coloro che hanno parlato di un possibile accordo sottobanco è proprio Raffaele Lombardo e lo fa in una lunga intervista rilasciata al “Corriere della Sera”. “E’ proprio una stupidaggine –afferma l’ex governatore di Sicilia in merito ad un ipotetico appoggio a Crocetta da parte del Pds-Mpa- come diciamo noi in Sicilia è una minchiata con il botto. Semmai qualcuno dei miei, a Catania, ha usato il voto disgiunto per votare noi e insieme Musumeci. Il fatto è che Angelino Alfano e i suoi non sanno cosa inventarsi per giustificare la loro sconfitta. Se la sono cercata. Colpa loro“.Raffaele Lombardo parla anche di ciò che ha fatto negli oltre quatto anni in cui ha ricoperto la carica di presidente della Regione Siciliana: “ho tentato di raddrizzare le gambe ai cani –dice Lombardo al Corriere della Sera- combattendo i santuari del privilegio, del latrocinio, della mafia, dell’assistenzialismo”. E poi una considerazione in merito: “se me stavo buono a vivacchiare senza toccare certi interessi, sarei stato rieletto con il 75% dei voti…”. L’ex governatore parla anche delle polemiche sulla gestione della Sanità siciliana e rivendicando di aver ridotto “il deficit della sanità da 617 a 21 milioni”.Sul ribaltone che mandò all’opposizione il Pdl e mise dentro il Pd, Lombardo ribadisce: “Semmai fu la maggioranza a ribaltarsi perchè le sfuggiva di mano la grande porcheria dei termovalorizzatori, quel maleodorante intreccio tra malapolitica, mafia e malaffare”. Lombardo cita anche un esempio legato a una circostanza che puzzava lontana un miglio: “Nei conti presentati chiedendo il risarcimento per l’iceneritore annullato a Paternò –sottolinea Raffaele Lombardo– il terreno veniva valutato 60 milioni di euro: pochi anni prima era costato all’acquirente 60 milioni di lire. Mai vista una lievitazione del costo di duemila volte”.Raffaele Lombardo parla anche dell’inchiesta giudiziaria che lo vede coinvolto da un paio d’anni a Catania e sottolinea come la Procura etnea abbia chiesto l’archiviazione sotto la guida di tre diversi procuratori “ha chiesto l’archiviazione perchè non ho mai fatto piaceri a nessuno”. E sulle assunzioni aggiunge: “Il mio è stato il primo governo della storia a bloccarle, ho solo stabilizzato i 4500 che erano lì dal 1989?. Lombardo parla anche di partecipate e Asl ricordando di averle ridotte “da 34 a 13 e da 29 a 17?, e lo stesso l’ex governatore afferma di aver fatto in merito alle consulenze di cui qualcuno lo ha accusato di aver elargito: ridotte “forse a un decimo” e hanno inciso per “otto milioni su un bilancio di 27 miliardi: una cifra irrisoria”. Dopo aver ribadito che le voci messe in circolazione sulla situazione finanziaria della Regione Siciliana sono fuorvianti in quanto “è falso” che la Sicilia è fallita: “il nostro problema – aggiunge Raffaele Lombardo– non sono i debiti ma i soldi che avanziamo e non ci danno”. L’ex governatore di Sicilia dedica qualche minuto anche al Movimento che fa riferimento a Beppe Grillo: “Mi fa piacere che Grillo ripeta le cose che dico io. Molte parole che usa su questi temi sono le mie, uguali”. E quando gli chiedono se i neoeletti del Movimento 5 Stelle si adageranno alle mollezze corruttrici dell’Ars, risponde “Non so…Magari sono come i comunisti di una volta… alla Pajetta”.Raffaele Lombardo sottolinea anche che le elezioni per il suo partito sono andate bene così come aveva previsto: “Le elezioni sono andate bene, molto bene, rispetto agli attacchi. Volevamo essere determinanti e lo siamo”. Del suo successore dice: “Io a Crocetta non chiedo niente. Mi auguro che proceda sulla mia strada. Se lo farà…”. E su Musumeci analizza: “Musumeci ha buttato via la vittoria con noi, avrebbe non vinto, ma stravinto. A mani basse, se non avesse fatto tutti quegli errori. L’avevamo inventato noi a Musumeci, io e Miccichè. Aveva un passato autonomista, era di destra ma non legato al Pdl, aveva avuto varie cariche politiche eppure sembrava quasi nuovo. Bastava solo che lasciasse andare le cose come dovevano andare e la Sicilia avrebbe avuto il primo presidente eletto dagli autonomisti”. E aggiunge: “sarebbero arrivati anche i voti berlusconiani senza che lui avesse dovuto fare atto di sottomissione. L’accordo con Musumeci è saltato -ha detto Lombardo- perchè Storace, il segretario de La Destra, il partito di Musumeci, aveva troppa fretta di fare qui un accordo con Alfano da giocarsi poi alle politiche in primavera. E Musumeci ha fatto la schiocchezza di andare a chiedere l’appoggio ad Angelino”.E proprio sul futuro del partito di Berlusconi, Raffaele Lombardo aggiunge: “Non so come possa andare a finire nel Pdl. Non è che mi interessi. Angelino è sempre stato un buon numero due. Era un buon numero due dell’onorevole Roberto Di Mauro, un buon numero due di Gianfranco Miccichè, un buon numero due di Silvio Berlusconi. Non credo che ora anche se si sganciasse…”.Raffaele Lombardo infine ribadisce che con la politica non avrà più nulla a che fare: “farò il contadino nel mio agrumeto”.
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